Desidero scriverti in merito ai motivi principali che mi hanno portata a scegliere di alimentarmi in un certo modo rispetto che a quello con cui sono cresciuta: ormai sono più di 18 anni in cui mi sento profondamente felice in tal senso. Al termine di questo articolo, qui sotto, condivido con te alcune affermazioni di Thich Nhat Hanh in un’intervista che gli venne fatta a tema e in un incontro che tenne a Roma anni fa. In questo incontro un uomo gli disse più o meno così : “vorrei tanto contribuire alla pace nel mondo, da dove posso iniziare?” E lui gli rispose: “inizia da te”. 

Questo è fondamentale da comprendere e mi ricordo che quando lo venni a sapere la prima volta, mi sentivo commossa per l’intento che questo buon uomo manifestava ma appena udita la risposta ricevuta, mi resi conto che nessun mio buon intento in comune con quell’uomo, di fare del bene nel mondo, avrebbe avuto senso finché non iniziassi a creare pace in me stessa, a sentirmi in pace con me stessa. Può farlo qualcuno al nostro posto? No. E.. Di fatti se così non fosse, ovunque andassi… cosa porterei invece di pace? Porterei la mia sofferenza coperta da buoni intenti. Allora parto da me. E inizia il lungo “lavoro”. E tu forse ti stai chiedendo: “ok ma che c’entra tutto questo con l’alimentazione?” E’ strettamente collegata: di fatti, partendo da me, come faccio a creare pace se avvalgo azioni di sfruttamento, ingiustizia, dolore, terrore, violenza addirittura nel mio modo di nutrire il mio corpo e cioè con i miei pasti e le mie bevande? L’unico modo per creare pace mangiando e bevendo perciò è quello di scegliere cibi vegetali e da coltivazione naturale perché anche li dove si usano pesticidi ovviamente c’è sfruttamento e violenza sia nei confronti delle risorse naturali che degli umani stessi coinvolti nella catena produttiva e uso di ogni pesticida, ecc.. E in base a cosa posso fare queste scelte? Allenando la mia capacità di visione profonda, capacità e caratteristica proprio della nostra specie.

In realtà noi non siamo mai stati abituati purtroppo ad allenare la nostra visione profonda… cioè, nello specifico, nell’immaginare-visualizzare il più possibile ogni processo che accade sia prima che dopo ai nostri acquisti. Ma la presenza mentale, il restare vigili menzionato nei vangeli canonici stessi con “tieni accesa la lanterna” è tale solo quando noi abbiamo attiva questa visione profonda invece che addormentata, assopita, ignorando addirittura che esista. Allenarci è fondamentale e non a caso il dolore dilaga in concomitanza alla scarsità di visioni profonde in atto. “La lanterna accesa”, in questa chiave di lettura, è una sorta di metafora per indicare la “mente accesa” e non una lampada. Ovviamente a chi abusa di potere torna molto comodo che la massa invece resti attaccata all’idea che la lanterna accesa si riferisca ad una candela o simile e tutto sommato torna comodo anche ai singoli perché senz’altro è più semplice accendere la lampada che tenere accesa la mente applicando la visione profonda. Dunque, ad esempio quando si acquista una bistecca di manzo che cosa vediamo con “visione profonda?”  Io onestamente fin all’età di oltre vent’anni non mi ero nemmeno accorta che c’era della vita senziente prima di questa “bistecca” e di quella cospicua quantità di affettati e salumi che mangiavo. A che livello era la mia “visione profonda” e la mia consapevolezza? Allora mi ci è voluto un poco per imparare che la stessa denominazione “manzo” si applica alla carne di bovino e che in genere è maschio castrato e la sua carne è macellata tra il terzo ed il quarto anno di età e poi il manzo può essere anche ottenuto da mucche, tori e giovenche. Perciò li dove si allena la mente a tenersi accesa, si vede sempre meglio che cosa accade nel mondo prima che quella bistecca arrivi a noi: c’era una giovane mucca, è stata uccisa e non voleva morire, facilmente (a seconda della sua provenienza) è stata trasportata su gomma in contenitori stretti con altre giovani mucche per arrivare al macello e cioè il posto dove la uccidono, ha sentito salendoci l’odore della paura lasciato da altre prima di lei e ci porta il suo. La sua uccisione è sempre tragica e vede uccidere davanti ai suoi occhi altre giovani mucche. A seconda delle modalità scelte per l’uccisione, può vedere anche il sangue di altre morte prima e sa perfettamente che si tratta di morte. I suoi occhi sono terrorizzati, tenta invano di andarsene. Si dispera esattamente come faremmo noi al suo posto. Ora pensiamo agli uomini e alle donne coinvolti in questo dramma definibile anche “mercato” che, per portarle al loro destino segnato, devono applicare in sè stessi una sorta di anestesia emotiva, giustificando a sè stessi la propria brutalità. Chi’ poi ha accettato di occuparsi dello svisceramento di questi animali non fa eccezione. Sappiamo da plurim istudi* comprovati su migliaia di uomini e  donne, che sono soggetti a maggior rischio di ammalarsi con patologie anche mortali come tumori causa contaminazioni durante questi processi e varie tra queste malattie sono trasmissibili anche ad altri umani che stanno più tempo a loro contatto. Lo stesso riguarda chi mangia queste parti animali, nonostante siano stati occultati molti studi. Molte malattie esistono proprio in conseguenza a queste “pratiche di sfruttamento, uccisione” e “scelte alimentari” passate nei secoli come “pratiche utili e inevitabili” tanto da rendere la massa “anestetizzata emotivamente” di conseguenza. Poi possiamo andare avanti con la visione profonda, guardando anche cosa ha mangiato questo manzo e che impatto ha questo commercio sulla terra a livello di inquinamento fisico. Ci accorgeremo che occorre tantissimo foraggio per ingrassare un bovino:

 dai 20 ai 30 kg di foraggio al giorno! 

..sicché occorre molta terra e molta acqua per coltivare questo foraggio e senz’altro sono usati pesticidi, erbicidi, fertilizzanti chimici per aumentare la resa del seminato. 

Significa che molte terre e risorse limitate sono sacrificate aumentando il problema della desertificazione, di fatti molte terre così trattate ad un certo punto non riescono più a far nascere e crescere nulla. Significa che molte specie animali inclusi ovviamente microrganismi e insetti cosi come specie faunistiche sono estinte e si estinguono perchè in questi contesti non possono più vivere, nascere.Significa che altri uomini e donne non possono più vivere in quei territori e si trovano a prostituirsi mangiando droghe invece che cibo li inesistente e-o a sopravvivere in montagne di rifiuti tossici trafficati, accumulati in quelle terre, si trovano coinvolti in traffici di tratte umane e armi. Significa che le risorse limitate ovunque ne subiscono danni drammatici che influenzano la salute globale di tutte le manifestazioni di vita e il cibo è sempre più avvelenato, scadente in principi nutritivi. Lo stesso riguarda il bere latte che in natura è per altri cuccioli: cosa accade quando applichiamo la visione profonda? Una mucca da latte può mangiare fino a 34 mila chili di vegetali prima di essere uccisa e chissà quante gravidanze ha sopportato: è certo che produce latte solo post gravidanza e chissà in che condizioni ha trascorso la sua vita e che cosa ha provato con l’allontanamento precoce dei suoi cuccioli. E quanti umani si possono nutrire in modo sano con 34 mila chili di vegetali? 

Con la visione profonda impariamo che 63 chili di manzo si ottengono da 1 acro di terra. Quante “bocche” si nutrono con questa carne?

10 mila chili di patate si ottengono dalla stessa grandezza di terra. E in coltivazioni sinergiche si possono coltivare migliaia di chili di vegetali, spezie, aromi, frutti, arricchendo la terra invece di renderla arida e avvelenata mente, come spiegava Masanobu Fukuoka, la coltivazione della terra, serena, mai forzata, può restituire e fortificare la dignità ed il benessere della nostra stessa specie.


E’ comprensibile così che nutrirci dal regno vegetale,  riduce fortemente la violenza e l’inquinamento sia intorno a noi, lontano da noi che dentro di noi perchè di fatto il nostro stesso corpo quando deve assimilare viscere di altri esseri senzienti entra in difficoltà a differenza di cosa accade mangiando dal regno vegetale. Anche qui, ripeto, abbiamo grandi quantità di studi in tal senso e sotto indico dove reperirne.

Così sempre di più ci possiamo rendere conto che solo cambiando tipo di alimentazione posso dare forza alla pace nel mondo.
Quando vissi a Plum Village, ricordo che si mangiava in silenzio e si allenava “la visione profonda” in base a cosa portavamo in bocca e nutrivamo inoltre tutti i nostri sensi: l’olfatto annusando i profumi e distinguendo spezie, vegetali ecc., la vista osservandone la bellezza, i colori, lo spessore, l’accostamento, ecc.. il tatto distinguendo croccantezza ecc.. l’udito ascoltando il movimento dei nostri denti ecc. Fare altrettanto è senz’altro incisivo e determinante per potenziare la nostra presenza ed acutezza mentale.
Queste sono alcune parole imparate e fatte mie in merito:

“Consapevole della sofferenza causata da un consumo disattento mi impegno a coltivare una buona salute sia fisica che mentale per me stesso(a) e gli altri, praticando la consapevolezza nel mangiare, nel bere e nei consumi in genere. 

Scelgo di praticare l’osservazione profonda del mio modo di assumere i Quattro Tipi di Nutrimento, ossia cibo commestibile, impressioni dei sensi, volizione e coscienza.”

Da qui anche la mia scelta di evitare l’alcool.

Quando mangiamo è importante aiutarci ad evitare emozioni negative, ascolto di informazioni deprimenti, discussioni ecc.. e possibilmente restare su argomenti sereni e del momento presente. Il termine stesso: “ali-ment-azione” ci aiuta a comprendere che la mente si nutre esattamente come la nostra pancia… E sta a noi scegliere di nutrire anch’essa al meglio, evitando “cibo spazzatura” come rumori fastidiosi, ansia, visioni di violenza ecc..

Queste sono le cinque contemplazioni del cibo che possiamo dirci prima di iniziare a mangiare, nel nostro processo di allenarci nella visione profonda, scelta alimentare compassionevole (dal regno vegetale) e presenza mentale:

1. Questo cibo è un dono della terra, del cielo e di tante manifestazioni di vita. Questo cibo è frutto di molto duro lavoro fatto con amore. 
2. Che io possa mangiarlo in piena consapevolezza e gratitudine nei confronti della vita.
3. Che io, con la scelta di questo cibo, con il nutrimento di questo pasto, possa riconoscere e trasformare le formazioni mentali abitudinarie, dolorose in particolare l’avidità. Che io con questo cibo possa imparare a mangiare con moderazione ascoltando le mie vere esigenze.
4. Che io possa con questo pasto, mantenere viva in me la compassione, mangiando in modo da ridurre la sofferenza degli essere viventi, proteggere il Pianeta e invertire il processo di avvelenamento con effetto i bonifica.
5. Accolgo questo cibo per coltivare la fratellanza e la sorellanza, rafforzare la mia aspirazione ad essere in comunione armoniosa con le altre forme di vita.

Qui leggi alcune risposte di un’intervista a tema che riguarda Thich Nhat Hanh:

Perché hai scelto di scrivere proprio ora un libro sull’alimentazione e la presenza mentale?

Questo è un periodo che non ha precedenti, nella storia. Nel mondo ci sono più persone sovrappeso che affamate o sottopeso. Gli scienziati ci hanno già ammonito che se la tendenza all’obesità non si invertirà, questa generazione di giovani avrà un’aspettativa di vita inferiore, rispetto a quella dei propri genitori.

Essere sovrappeso, inoltre, aumenta il rischio nei confronti di molti problemi seri di salute. Problemi in grado di causare molta sofferenza, sia alle persone che li contraggono, sia ai loro famigliari. Ad una scala più ampia, questa sofferenza colpisce il benessere delle nostre società e del nostro mondo nel suo complesso. Le radici dei nostri problemi stanno in ciò che consumiamo: non solo il cibo, ma anche tutti gli elementi che contribuiscono a determinare chi e cosa noi siamo. C’è molto da imparare dagli insegnamenti del Buddha sulla presenza mentale, per capire in profondità questa epidemia contemporanea dell’obesità. Le pratiche di presenza mentale rafforzano il collegamento tra il nostro corpo, la nostra mente e tutto ciò che sta intorno a noi. Vivere in presenza mentale è la chiave per capire la nostra lotta col peso e per potenziare il controllo sul nostro peso. Ora abbiamo l’opportunità di coinvolgere più gente nell’apprendimento del vivere consapevole e nel raggiungimento della gioia e della pace.

Quando riusciamo a rallentare e goderci veramente ciò che mangiamo, ne ricaviamo una qualità molto profonda. Amo sedermi e mangiare con tranquillità, godendomi ogni morso, consapevole della presenza della mia comunità, consapevole di tutto il duro e al tempo stesso amorevole lavoro che è presente nei miei pasti. Quando mi siedo così, non sono solo nutrito fisicamente, ma anche spiritualmente. Il modo in cui mangio influenza tutto il resto delle cose che faccio durante la giornata. Se riesco a guardare in profondità nel mio cibo e prendermi questo tempo come una meditazione – non meno importante del tempo dedicato alla meditazione seduta o camminata – ricevo i molti doni del cosmo, dei quali non potrei godere altrimenti, se la mia mente fosse altrove. Perché se quando mangio sono consumato dai miei progetti e preoccupazioni, in realtà ciò che mangio è molto stress e paura e ciò è dannoso sia per la mia mente che per il mio corpo. Noi abbiamo una “gatha”, o verso, che recitiamo mentre mangiamo:

Così, quando mangiamo in presenza mentale, riusciamo ad entrare in contatto diretto coi nostri antenati (nutrendo il modo pacifico e amorevole il nostro corpo che è la loro continuazione), così come coi nostri discendenti, e usiamo il tempo dei pasti per vedere come nutrire le cose migliori che i nostri antenati ci hanno tramandato e come continuare a trasmettere ciò che abbiamo di più prezioso alle generazioni future.

Eccoci alla conclusione di questo nostro incontro di lettura.

Ti consiglio il libro: “il cibo che salva la vita – gli alimenti che prevengono e curano le malattie – sei quello che mangi”* di Michael Gregoer che è ricchissimo di indicazioni specifiche per una sana alimentazione individuale, di spiegazioni dettagliate di quale sia l’impatto alimentare dal regno animale nel nostro corpo e moltissimi studi a tema.

Con auspicio di farti cosa gradita.

Un dolce abbraccio.

lisa