La mente è uno strumento incisivo e va riconosciuto come tale proprio per poterla ‘usare’ in modo costruttivo, nel e per il micro e macro cosmo.
Ciò che in essa è ‘contenuto’ viene definito ‘pensiero’: in francese si dice ‘pensée’ in quanto participio passato del verbo pensare. Dunque il pensiero appartiene al passato ed è ‘accumulato nella mente come pietre in un mare’. I pensieri, in tal senso, sono “un accumulo del passato”. Ciò che pensiamo (convinzioni) è ciò che ci è ‘arrivato da fuori’, che ci è stato inserito e si è impregnato in noi, nella nostra mente, crescendo: non è reale, non è il nostro essere, bensì una parte di noi che influenza il nostro percepire.
Il corpo mentale è il filtro delle nostre percezioni, sensazioni, emozioni ed i pensieri lo “intasano”.
Ecco perché la differenza è data da ‘come’ si guarda e non da ‘cosa’ si guarda.
La mente ‘purificata dal pensiero’ e che si sa distinguere dai pensieri stessi, è libera di vivere il suo “interessere” con l’intelligenza Universale, il suo essere essenza nell’Unità, come un colino che entra nell’acqua di una pentola e si riconosce parte di quell’acqua e di quella pentola cosi come se resta su una superficie areata e si riconosce parte di quella superficie areata.
Invece quanto la mente resta attaccata ai pensieri in essa contenuti, si avviano dei meccanismi di falsa percezione, si resta attaccati alla falsa sensazione nel dividere e dividersi, nel bloccare il fluire armonioso della vita, creando il dolore, il dubbio, il dualismo.
Prenderci il tempo di ascoltare cosa pensiamo ci permette di scegliere cosa pensare, come, se e quando.. Valutando le conseguenze potenziali nell’avvalere quel ‘pensiero’ o la scelta di non pensare.
In questo modo, non ci si muove più nel scegliere tra ‘giusto e sbagliato’, bensì considerando le conseguenze che quel ‘pensiero’ e quella scelta può determinare: questo è il vero significato di “diventare e essere RE-SPONS-ABILI” ossia in grado di dare risposte abili in modo da custodire ed onorare la Vita in Toto.
Prenderci il tempo di ascoltare il nostro ‘pensiero’ ci aiuta a riconoscerci come ‘ciò che pensa’, ritrovandoci (finalmente) nello Spirito inteso come “essenza” che è in qualsiasi altra forma-manifestazione di Vita.
lisa sperandio