L’allarme ambientale è sempre più pungente, mentre malattie che colpiscono DNA e salute sono sempre più manifeste: diminuzione fertilità, abortività spontanea, gravidanza extrauterina, parto pre termine, disturbi autoimmuni, diabete, obesità, tumori, deficit e disturbi comportamentali, despressione, patologie neurodegenerative, disfunzioni ormonali soprattutto alla tiroide, sviluppo puberale precoce. Ognuno di noi è chiamato al riconoscere i fattori scatenanti questo disorientamento grave e smetterla di fare spallucce sdrammatizzando. Allora quando il primo cittadino si ferma e prende in mano la sua responsabilità di protettore civile lasciando ordinanze che vietano i fuochi d’artificio, fa un passo verso la miglioria della nostra specie e questo è l’augurio più’ prezioso che possiamo fare per il futuro da festeggiare davvero. Il segretario nazionale Francesco Codacons spiega, con chiari dati, che non si tratta solo di un’usanza pericolosa provocante feriti, mutilati e morti, ma anche di un problema serio per la salute in particolare di bambini, anziani e animali. Ogni botto provoca aumento di polveri sottili e vediamo rapporti dimostrativi in cui il primo dell’anno si leggono sempre parametri superiori al limite di legge. Questi botti rilasciano materiali pesanti: diossina, nitrato di bario causante danni al sistema respiratorio, perclorato di potassio collegato a problemi della tiroide nei bambini. Ovviamente non è possibile riciclare i fuochi e anche lo smaltimento comporta dispersioni tossiche nelle acque e nei suoli. Inoltre è accertato che i botti producono agli animali, dalle alterazioni dell’udito alla morte: i cani ad esempio sentono ad un volume doppio del nostro mentre una componente dei botti, marginale per i nostri “sensori olfattivi limitati”, è per loro molto rilevante: sono in grado di sentire odori ad una concentrazione di un milione di volte superiore alla nostra e ad una distanza a noi inimmaginabile.
Quindi ne scatenano fattori di ansia, terrore, malessere anche a lungo termine. Secondo riscontri accertati dal WWF il fenomeno colpisce regolare gli uccelli: si spaventano, disorientano, spesso morendo sbattendo contro ostacoli, altri abbandonano il dormitorio invernale vagando per chilometri e morendo di freddo e stress indotto da spettacoli a danno della biodiversità così preziosa per la stessa salute umana. Dire basta con i fuochi d’artificio è una grande presa di consapevolezza, un passo di crescita individuale necessario per offrire al futuro la fine del ripetere in modo coatto ciò di cui possiamo farne a meno, ricordandoci che la nostra specie è caratterizzata proprio dalla “capacità di scegliere valutando le conseguenze delle nostre azioni a lungo termine”. Possiamo dire basta allo spreco con questi botti per fare spazio all’abbracciare la vita, in contesti autentici di cui siamo ancora troppo scarsi e dove il fine non giustifichi più i mezzi a danno del Bene Comune. L’enorme quantità di soldi spesa per inquinare e degradare può essere utilizzata per i musicisti tradizionali e le loro famiglie in un concerto cittadino accogliente e non narcotizzante, impegnata a sostenere progetti dei giovani con la loro energia ed astuzia in effetti tecnologici di luci abbinati a movimenti dell’acqua, per gli agricoltori bioetici nell’essere protagonisti con prodotti da gustare insieme cucinati su pentole enormi intorno al quale scaldarci sorridendo e respirando insieme.
Lisa Sperandio, facilitatrice di meditazione consapevole, artistaLINK CONSIGLIATI:QUANTO INQUINANO I BOTTI DI FINE ANNO? : http://www.eticamente.net/821/botti-e-fuochi-dartificio-lista-sostanze-velenose.htmlla pagina facebook “NO PESTICIDI” https://www.facebook.com/groups/162923521402573/