Ci possiamo rendere conto di cosa possa causare la continua  diffusione, addirittura tra i bambini, di concetti del tipo: “Il diavolo “FA CREDERE”, presentandolo come un entità esterna a sé stante in grado di  condizionare e dalla quale siamo condizionabili”? Opere pluripremiate, come quella recente di Mariapia  Velandiano ,  non fanno altro che infierire sull’evoluzione dell’umanità presentando concetti “fondamentalmente discutibili” come verità assolute ed influenzando così le menti delicate dei piccoli. Menti che per loro natura non hanno ancora nessun filtro in grado di mettere in discussione e si lasciano influenzare pesantemente da quanto viene loro raccontato, rendendo impossibile distinguere “l’autosuggestione”!  Il diavolo è un termine di pura invenzione umana è non è altro che accumulo di energia bloccata, energia che ci appartiene. Più la forma di pensiero è antica e radicata nell’inconscio collettivo, più essa è alimentata con contributi di questo genere, e più diventa forte e difficile da sciogliere, dunque da sostituire con principi che ci offrono la possibilità di farci padroni della nostra mente, delle nostre energie, delle nostre azioni e reazioni ottenibili,  diventando adulti responsabili che smettono, finalmente, di delegare a “mamma, papà, qualcuno di più grande..”. Lo stesso Padre Nostro Cristiano ad un certo punto evidenzia con il suo “Non CI indurre in tentazione” che si tratta della stessa fonte a cui rivolgiamo la preghiera ad occuparsi di quella tentazione, dunque la stessa Essenza Vitale che è parte del Tutto e di Tutti. Poiché gli animali (anima-li) e le altre creature non hanno, a differenza di noi umani, una mente dualistica (da qui la possibilità di scegliere, ossia il libero arbitrio), la difficoltà di fare nostro questo concetto appartiene solo a noi ed il resto della Natura non può che esserci maestra durante le nostre incertezze. Ecco che possiamo addirittura riscoprire che lo credenze popolari di “paradiso e inferno” derivano da congetture imposte (a suon di persecuzioni e torture) da imperatori come Giustiniano (553 dC) e da chi come lui ricorreva alla religione come ad uno strumento di controllo politico,  un narcotico con cui controllare la massa, arrivando a distorcere dottrine per assicurarsi maggior potere materiale. Sono sue affermazioni del tipo: Il digiuno umano è una "disciplina" che porta a contattare le proprie "energie bloccate" e facilita l'ascolto dei propri "pensieri" ed emozioni che ne conseguono. Essa è per questo considerata una disciplina  "purificatoria" se compiuta con consapevolezza. Quella che difficilmente a tale Maestro mancava. “Diamo loro una vita sola e poi subito il paradiso o l’inferno” questo gli obbligherà ad affrettarsi ad essere miei buoni “segugi”, buoni cittadini, fedeli all’imperatore.

 
Il digiuno  è una “disciplina” che porta a contattare le proprie “energie bloccate” e facilita l’ascolto dei propri “pensieri” ed emozioni che ne conseguono. Essa è per questo considerata una disciplina “purificatoria” se compiuta con consapevolezza. Quella che difficilmente a tale Maestro mancava.

E’ tempo di imboccarci le maniche e riflettere sulle conseguenze delle nostre scelte e sulla loro origine.                             Lisa Sperandio

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