CHI ERANO I RE MAGI?
PERCHÈ GESÙ SAPEVA LEGGERE DA BAMBINO?10848934_346009932263245_7151004387668727958_o
PERCHÈ VENNE TOLTO DALLA CROCE IN FRETTA.. SENZA SUBIRE LA ROTTURA DELLE TIBIE NONOSTANTE FOSSE PRASSI?
Possiamo accettare risposte preconfezionate che non mettano in discussione ciò che viene
inculcatoci fin da piccini..
Possiamo accettare la versione “magica, fantastica, irreale”.. Che descrive la “fede” confondendola con l’illusione.. E che condanna chi dubita..
Oppure possiamo compiere grandi atti di coraggio.. In nome anche di chi ha timore di essere abbandonato, escluso, sbattuto dalla sfiducia in se stesso..
E raccogliere altre Verità.. Ancora sparse e vive nonostante tutto.
Secondo H. Kersten, teologo storico studioso:
Gesù nacque in un villaggio della Palestina fra gli anni 7 e 4 a.C., come nel racconto tradizionale. I tre Magi erano monaci buddhisti venuti dall’Oriente in cerca di un “reincarnato” e arrivati a destinazione quando il bambino aveva circa due anni. I famosi “doni” dei Magi sono gli oggetti che sempre venivano portati per il riconoscimento della reincarnazione.
E’ appena il caso di ricordare che la reincarnazione di tipo buddhista originario non è una “trasmigrazione delle anime” come nell’induismo e buddismo tibetano (tantrico): nel Buddhismo non esiste una vera anima individuale poichè non si può parlare di un ego permanente ed autonomo: la realtà è caratterizzata da continuo cambiamento e manifestazione.
Nel periodo in cui nacque Gesù molti Ebrei vivevano ad Alessandria, dove probabilmente erano presenti alcune scuole buddhiste, magari con nome diverso, stabilite nel periodo dell’Impero di Alessandro Magno, che comprendeva tutto il territorio fra l’Egitto e l’India del Nord. I collegamenti fra tali località erano rimasti anche dopo la fine dell’Impero di Alessandro. E’ quindi molto probabile che Gesù abbia frequentato da bambino una di queste scuole. All’età di circa 12 anni, Gesù partì con una carovana verso l’Oriente per raggiungere il Nord dell’India e le terre circostanti. Da un secolo o due era iniziata la diffusione del Buddhismo mahayana che poneva l’accento soprattutto sull’amore e la compassione verso tutti gli esseri senzienti (vicino all’approccio del Buddha storico).
La figura più significativa di tale corrente del Buddhismo era quella del bodhisattva: un Illuminato, che, pur avendo raggiunto lo stato non-duale e non-egoico (nirvana), sceglieva di restare nel mondo (samsara) per amore di tutti gli esseri senzienti, cioè per dare il massimo aiuto a tutti i viventi per il raggiungimento dell’Illuminazione.
Tale figura si attaglia perfettamente alla persona e all’opera di Gesù.
All’età di circa trenta-trentacinque anni Gesù ritornò in Palestina per iniziarvi la diffusione delle idee buddhiste di amore, compassione, distacco dalle cose del mondo e non-egoità. La sua predicazione, come quella del Buddha storico, era tesa soprattutto ad abolire qualunque tipo di casta o di rango e qualsiasi tipo di ego individuale o collettivo, così come ogni dualismo, contrapposizione o contrasto. Doveva sparire qualunque sacrificio animale, non era necessaria alcuna istituzione, così come non c’era alcun bisogno di regole formali. Nelle predicazioni del Buddha e di Gesù non c’è alcun posto per privilegi, nè per popoli eletti, in contrasto con quanto preesisteva nella cultura ebraica e nella cultura brahminica. I concetti in contrapposizione come ragione-torto, amico-nemico, e simili, non hanno alcun significato. L’idea di lotta vi è assente. L’Amore universale, l’accettazione di ogni evento, l’inconsistenza di ogni ego individuale o collettivo, l’estinzione del desiderio sono al centro delle due predicazioni.
Data la mentalità dei popoli mediterranei, si trattava di idee che ben difficilmente avrebbero potuto essere accettate, quindi il bodhisattva Gesù era pronto anche a sopportare qualunque genere di prova estrema. Affrontò la crocifissione, dalla quale riuscì a sopravvivere ponendosi in condizioni di morte apparente, tramite la somministrazione dell’”aceto” (ricavato da una miscela di erbe preparata a quello scopo) con l’aiuto di Giuseppe di Arimatea, di Nicodemo e del romano Longino, che erano seguaci delle sue dottrine. La ricostruzione degli avvenimenti effettuata da Kersten sulla base anche dei racconti dei Vangeli è quanto mai accurata e convincente. Anche secondo i Vangeli “ufficiali”, Gesù rimase sulla croce poche ore.
Gesù venne poi rianimato e curato nelle ore successive alla deposizione dalla croce, nel sepolcro acquistato a quello scopo da Giuseppe di Arimatea.
Dopo la Crocifissione, Gesù, con il nome prima di Issa e poi di Yuz Asaf, riprese la via dell’Oriente per raggiungere infine di nuovo il Nord dell’India e in particolare il Kashmir, dove morì in tarda età. L’insegnamento di Gesù è quindi in sostanza il Buddhismo Mahayana, centrato sull’Amore universale, non solo per gli esseri umani, ma anche per gli altri esseri ed entità naturali, che partecipano tutti alla nostra stessa avventura.

A cura di Lisa Sperandio